" Ho visto bambini e bambine nascosti nell'angolo di una stanza, li ho visti frignare, sognare, pensare con i loro piccoli, pochi pensieri; ma quella stanza era un cuore ed il mondo era già fuori.
Ho visto ragazzi e ragazze, scoprirsi e scontrarsi. Regole indigeste, delusioni indigeste, le prime volte della morte, i no che fanno male, il gioco che diventa indifferenza, la serietà che nasce, cresce, che toglie luce.
Ho visto uomini e donne, bravi e meno bravi, smarrite o più sicure, che la vita tanto è lì dentro, cosa tua e solo tua; per il fuori serve la maschera, per respirare un'aria che non conosci più.
Ho visto i tuoi occhi, cercarmi o sfuggirmi da dietro le tende e la tua carne tremare là che poi arriva solo l'eco, e non ho parole.
Non ho parole, non ho mani da allungare, non ho favole, ma solo abiti fradici di chi è stato buttato fuori dal destino e prendo freddo e pioggia. "
(c) Maurizio Gelli - 18 ottobre 2001
Per quanti di noi il "cammino" è partito dalla propria stanza da letto, da un angolo?
Ma se la smettessimo di chiamarli bambini, quando di bambini parliamo, e con più onestà dicessimo "quando eravamo bambini" ?
A mio modesto parere, metà dei problemi del mondo si risolverebbero in
breve tempo; ogni vera presa di coscienza dovrebbe partire da quella stanza.
Vi immaginate quanti personaggi, più o meno famosi, abbasserebbero la maschera svelandosi in tutte le loro debolezze e mostrandoci il profondo perché delle loro malefatte?
Al posto delle poltrone, mettiamo lettini con tanto di giochi colorati e sonaglietti, nascondiamo telecamere e vediamo cosa succede in Parlamento. Altro che Reality!
Realtà. Profonda lealtà.
E so bene che non succederà mai, ma prima di spenderci in analisi politiche dei problemi e delle truffe, ragioniamo con il biberon in bocca :-)
Ps: per quanto riguarda il destino, personalmente parlando, ho avuto la fortuna di vedere quella stanza, dall'esterno, in tempo per prendere freddo e pioggia sì, ma anche in tempo per prepararmi a fortune più grandi.
Il bambino non è morto, lunga vita al bambino!
Una stanza ora la condivido. Lunga vita al letto!
lunedì 14 ottobre 2013
venerdì 9 agosto 2013
La poesia devastante
Ponte del Lovo, pagina 92
"... Agitato e barcollante arrivo ai quaderni, trascrivo la più pesante e devastante delle poesie che abbia mai composto e te la sparo... "
Qualcuno, leggendo, si sarà chiesto cosa, di così terribile, vive tra le righe di quella poesia? Quanti ancora leggeranno? Quanti ancora se lo chiederanno?
Tagliamo corto.
"... Agitato e barcollante arrivo ai quaderni, trascrivo la più pesante e devastante delle poesie che abbia mai composto e te la sparo... "
Qualcuno, leggendo, si sarà chiesto cosa, di così terribile, vive tra le righe di quella poesia? Quanti ancora leggeranno? Quanti ancora se lo chiederanno?
Tagliamo corto.
" Se la terra si aprisse in un sorriso
le sue labbra sarebbero le mie
ed il cielo come lenzuolo
porterei ad avvolgere il tuo seno.
Ho occhi che si aprono
fino a che dura l'orizzonte
e mani come ali
ali di mani.
Se il tuono che viene nel temporale
rombasse forte come mai,
vedresti il mio volto
tra mille gocce d'argento
che abbraccerebbero in un balletto le
mie lacrime
in un balletto sul mio cuore.
Se l'uccello che vola è vita
a me basta quello.
Se la luna è tonda e piena
la mia mente è la con lei,
vicini come amici
come segreti amanti
ad accarezzare di luce tutto questo
delirio.
Raggi taglienti come bisturi
la nostra carezza è mortale
apre apre apre
non conosce menzogna
non sopporta bugia
miseria e gesto vile.
Non guardare in alto
non farlo, ti prego,
dovrei uccidere anche te.
Se il sole scalda la mia pelle
che i piedi nudi
carezzano i fili d'erba
come mani delicate le corde di una
musica
io sorrido di tristezza.
Io rido e piango.
Io grido e muoio. "
In fase di corteggiamento, si può spedire, via mail, una simile poesia ad una donna che ci ha appena confessato di avere paura delle emozioni che le stiamo facendo provare?
Risposta: bisogna essere matti, oppure fortemente convinti delle proprie azioni.
Se però consideriamo che la donna in questione, fuori dall'etere, ancora non l'abbiamo incontrata, siamo matti e felicemente coscienti di esserlo :-)
venerdì 2 agosto 2013
Carne, musica e altro
Ponte del Lovo è molto più che una semplice storia d'amore, e non lo dico per vantarmi di essere riuscito a scrivere, al primo tentativo, un romanzo completo, avvincente, per nulla scontato e capace di spaziare, di farsi spazio, ovunque un millimetro vuoto chieda la sua dose di pienezza.
Basterebbe leggere i commenti delle lettrici/lettori per capire che non sto vaneggiando; basterebbe sfogliarlo, per comprendere la precisa e forte volontà di andare oltre il luoghi comuni, senza falsi pudori o ipocrisie: più che una volontà, l'innata necessità di guardare sempre nella direzione di quell'oltre.
Ponte del Lovo parla di carne, di cuore e di mente. Ponte del Lovo suona. Ponte del Lovo è anche fotografia. E proprio ammirando una fotografia, oggi pomeriggio, ho pensato:
" ... questo fotografo/a è un genio. In uno scatto è stato capace di riassumere tutto quello che il sottoscritto ha detto in quasi trecento pagine... "
Questa è la foto. (c) Alex Wilson
Carne che diventa musica, musica che diventa carne, movenze immortalate che comunicano, emozionano. Anche all'interno di questo blog
potete trovare diverse fotografie ma i cellulari, seppur dotati di tanti megapixel, mai
arriveranno a produrre le opere d'arte di certi professionisti. Diamo spazio ad alcuni di loro allora, perché se lo meritano.

E di questa cosa vogliamo dire?
La linea lucente di un seno.
La curva lucente di un'anca.
Dobbiamo aggiungere altro?
Un seno che è quasi luna nella notte più scura.
Un'anca che è certamente madre di ogni futura, possibile bellezza; madre di creature, generatrice di micro mondi sparsi nel mondo sconfinato di quel cielo nero nel quale si staglia con le sue curve.
Donna mondo. Mondo donna. Non si scappa, così è.
E così, un altro genio, sicuro figlio di un seno e di un ventre, ha compiuto il suo miracolo fotografico.
Allora, basta raccontarsi bugie.
La carne è lo strumento, quello meglio accordato, quello capace di riempire ogni millimetro, ovunque il millimetro si trovi. Nella mente, nel cuore. Nel passato, nel presente. La carne è il più affidabile dei custodi e, senza un simile custode, saremmo esposti continuamente a ruberie, angherie, insulti.
Da uomo, grido allora al corpo di una donna.
Grido se posso sentirlo suonare.
Mi emoziono se, con un libro, di tutte le sue bellezze sono riuscito a parlarne senza annoiare.
PS: non ho indicato tutti i copyright soltanto perché mi è stato impossibile reperirli
Basterebbe leggere i commenti delle lettrici/lettori per capire che non sto vaneggiando; basterebbe sfogliarlo, per comprendere la precisa e forte volontà di andare oltre il luoghi comuni, senza falsi pudori o ipocrisie: più che una volontà, l'innata necessità di guardare sempre nella direzione di quell'oltre.
Ponte del Lovo parla di carne, di cuore e di mente. Ponte del Lovo suona. Ponte del Lovo è anche fotografia. E proprio ammirando una fotografia, oggi pomeriggio, ho pensato:
" ... questo fotografo/a è un genio. In uno scatto è stato capace di riassumere tutto quello che il sottoscritto ha detto in quasi trecento pagine... "
Questa è la foto. (c) Alex Wilson
Un corpo di donna ( la mia eterosessualità limita le vedute... ), un braccio, una mano, un cigno, un canto, un'atmosfera.
Così, un bianco e nero, semplice e penetrante. Carne non banalizzata, corpo che tutto contiene. Carne che va oltre la bellezza delle forme, che è richiamo per i pensieri, per i sentimenti, per le vibrazioni ormonali. Lo scatto di un genio.
Carne che diventa musica, musica che diventa carne, movenze immortalate che comunicano, emozionano. Anche all'interno di questo blog
potete trovare diverse fotografie ma i cellulari, seppur dotati di tanti megapixel, mai
arriveranno a produrre le opere d'arte di certi professionisti. Diamo spazio ad alcuni di loro allora, perché se lo meritano.
Mani e piedi, insieme.
Camminare con mani e piedi, insieme.
Eleganza quasi soffocante e ancora musica,
ancora note, note invisibili che valgono interi romanzi.
Caviglie e talloni in perfetta armonia.
E un riflesso che copia, che sdoppia, che grida amore per ogni pezzetto della creatura che amiamo.
Un riflesso d'autore.
Un autore che sa riflettersi ed immergersi nella vita, nel mondo, nelle sue meraviglie.
Una macchina fotografica che, ancora una volta, ha la capacità di suonare, di sparare melodie più oltre dell'oltre.

E di questa cosa vogliamo dire?
La linea lucente di un seno.
La curva lucente di un'anca.
Dobbiamo aggiungere altro?
Un seno che è quasi luna nella notte più scura.
Un'anca che è certamente madre di ogni futura, possibile bellezza; madre di creature, generatrice di micro mondi sparsi nel mondo sconfinato di quel cielo nero nel quale si staglia con le sue curve.
Donna mondo. Mondo donna. Non si scappa, così è.
E così, un altro genio, sicuro figlio di un seno e di un ventre, ha compiuto il suo miracolo fotografico.
Allora, basta raccontarsi bugie.
La carne è lo strumento, quello meglio accordato, quello capace di riempire ogni millimetro, ovunque il millimetro si trovi. Nella mente, nel cuore. Nel passato, nel presente. La carne è il più affidabile dei custodi e, senza un simile custode, saremmo esposti continuamente a ruberie, angherie, insulti.
Da uomo, grido allora al corpo di una donna.
Grido se posso sentirlo suonare.
Mi emoziono se, con un libro, di tutte le sue bellezze sono riuscito a parlarne senza annoiare.
PS: non ho indicato tutti i copyright soltanto perché mi è stato impossibile reperirli
giovedì 25 luglio 2013
Che palle 'sto cuore!
Non pensare troppo, diffida dell'eccessiva razionalità, dai voce al tuo cuore, le verità più profonde si celano nel cuore, decidi con il cuore... ascolta il tuo cuore. E come lo ascolto il cuore, con lo stetoscopio!?!
Sono il primo ad affermare che l'amore ( il fare le cose con amore ) è il senso più bello che possiamo dare alla vita e mi rendo conto che se l'amore necessitava di un simbolo la scelta era obbligata.
Quando ogni altro pezzetto del nostro corpo si ferma il cuore è l'unico in grado di reggere la baracca, è lui il vero padrone di casa e nel momento che decide per lo sfratto ad attenderci c'è solo la morte: in sintesi, il cuore è la vita stessa. Evviva la vita allora, ma non dimentichiamoci che senza testa ogni auscultazione sarebbe impossibile.
Non credo che il mondo abbia bisogno di persone che agiscano con il cuore, ce ne sono molte di più di quanto si possa immaginare. Credo, piuttosto, che il mondo avrebbe bisogno di persone in grado di decifrare, di mettere in ordine gli impulsi, di non seguire ciecamente le parole che sgorgano palpitanti dal petto. Il cuore, con il suo ardore, fa più danni di dieci uragani e venti terremoti; il caldo squaglia. Il freddo invece conserva, però, vivere tra i gelidi ingranaggi mentali non piace a nessuno e con ogni probabilità i danni non sarebbero meno ingenti. E una via di mezzo?
Una persona calda ha la febbre. Una persona fredda, molto probabilmente, ha qualcosa di peggio. E una tiepida?
Il tepore. Evviva il tepore, quella piacevole sensazione che, con l'uso contemporaneo di ventricoli e neuroni, ti pervade da capo a piedi e ti fa venire voglia di gridare " Sono vivo! Pienamente e consciamente vivo! "
È sufficiente farsi prendere per i fondelli dai politici e dai fanatici religiosi; se lasciamo spazio anche ai "furbi" adulatori del cuore siamo veramente fritti!
E perdonatemi lo sfogo :-)
Sono il primo ad affermare che l'amore ( il fare le cose con amore ) è il senso più bello che possiamo dare alla vita e mi rendo conto che se l'amore necessitava di un simbolo la scelta era obbligata.
Quando ogni altro pezzetto del nostro corpo si ferma il cuore è l'unico in grado di reggere la baracca, è lui il vero padrone di casa e nel momento che decide per lo sfratto ad attenderci c'è solo la morte: in sintesi, il cuore è la vita stessa. Evviva la vita allora, ma non dimentichiamoci che senza testa ogni auscultazione sarebbe impossibile.
Non credo che il mondo abbia bisogno di persone che agiscano con il cuore, ce ne sono molte di più di quanto si possa immaginare. Credo, piuttosto, che il mondo avrebbe bisogno di persone in grado di decifrare, di mettere in ordine gli impulsi, di non seguire ciecamente le parole che sgorgano palpitanti dal petto. Il cuore, con il suo ardore, fa più danni di dieci uragani e venti terremoti; il caldo squaglia. Il freddo invece conserva, però, vivere tra i gelidi ingranaggi mentali non piace a nessuno e con ogni probabilità i danni non sarebbero meno ingenti. E una via di mezzo?
Una persona calda ha la febbre. Una persona fredda, molto probabilmente, ha qualcosa di peggio. E una tiepida?
Il tepore. Evviva il tepore, quella piacevole sensazione che, con l'uso contemporaneo di ventricoli e neuroni, ti pervade da capo a piedi e ti fa venire voglia di gridare " Sono vivo! Pienamente e consciamente vivo! "
È sufficiente farsi prendere per i fondelli dai politici e dai fanatici religiosi; se lasciamo spazio anche ai "furbi" adulatori del cuore siamo veramente fritti!
E perdonatemi lo sfogo :-)
martedì 23 luglio 2013
Mi fai camminare
E' sottile il lembo di terra,
un mondo nascosto al mondo
è quello che mi fai camminare.
E' tra una carezza e uno schiaffo,
è piacere come fulmine d'infinito
e pioggia che è subito fiume.
Porta la mia mano,
sempre sul tuo viso mai uguale e porta me.
Nel centro del cerchio,
nella prepotente perfezione del tuo sguardo
e nulla in più.
Perché sempre tu sei
e tu combatti in silenzio.
Tu che torni all'improvviso con una parola
e insieme sorridiamo la vittoria,
si confondono le voci e le impronte,
cerco sotto i piedi
e trovo che mi fai camminare.
(c) Maurizio Gelli
Pinarella di Cervia, riviera romagnola, estate 1985.Un teppistello in vacanza con gli amici dello stadio finge di non aver sentito, o meglio, nel timore di essere deriso, evita di raccontare l'accaduto.Cinque minuti prima, si era accorto che un nonno, tenendo per mano il nipotino, spiegava al piccolo che - testuali parole - la fortuna più grande che può capitare ad un uomo è quella di incontrare la donna giusta; che la fortuna più grande che può capitare ad una donna è quella di incontrare l'uomo giusto.Guarda caso, tra i tanti frammenti di memoria questo è sempre riemerso più spesso di altri. Guarda caso, quella fortuna io l'ho incontrata. Guarda cosa trovo nella memoria del portatile: una poesia scritta più o meno tre anni fa.Cammina il nonno insieme al nipotino e continuiamo a camminare noi due.In questa mattina di ricordi, a passeggiare siamo in quattro.
martedì 9 luglio 2013
Le persone succedono
Come ci si muove dentro un blog?
Non ne ho la più pallida idea, ma da
qualche parte bisogna pur cominciare.
Vorrei rispondere, allora, a quelle
lettrici che, giunte all'ultima pagina del mio libro, in privato mi
hanno confidato quanto sia bello sapere che " esistono uomini
così ".
Ora. È chiaro che, essendo Ponte del
Lovo il racconto di una storia vera vissuta dal sottoscritto in prima
persona, l'uomo in questione sono io e che dalla lettura del romanzo
si possono evincere molte altre cose e molto diverse: ciò non toglie
che la parola "esistono" mi ha fatto riflettere.
Le persone non esistono. Le persone succedono.
Se avessi ricevuto quelle carezze
materne che diventano corazza, non sarei andato incontro alla vita a
petto nudo, pronto a farmi trafiggere dalla più spuntata delle
frecce.
Se mio padre non se ne fosse andato nel
momento meno opportuno, lasciandomi, adolescente, senza nessuno che
mi insegnasse ad essere uomo nel senso più comune del termine.
Se Madre Natura fosse stata meno
generosa, probabilmente non mi sarei staccato dal mondo ogni
qualvolta ne sentivo il bisogno, certo di poter poi tornare e trovare
sempre un seno, un bacio, uno sguardo dolce e uno languido.
E se alla base delle personali
capacità, delle proprie sensibilità, ci fosse comunque il
carattere, l'indole, be', vi assicuro che dentro la pancia non ci è
concesso pianificare alcunché; al reparto maternità dove sono nato,
nessuno ricorda di calcolatrici e blocchi per appunti usciti insieme
alla placenta.
Le persone non esistono. Le persone
succedono.
Succedono uomini così e uomini cosà,
succedono donne così e donne cosà, senza meriti e senza demeriti.
Le cose succedono.
domenica 30 giugno 2013
Questo blog è appena nato e alcune parti non sono complete.
Ma intanto, girovagando per Google, ho trovato una bella sorpresa.
Non so chi sia il/la responsabile, indagherò.
Nel frattempo lo/la ringrazio.
Io concordo pienamente, e voi ?
http://www.recensionilibri.org/2013/06/ponte-del-lovo-di-maurizio-gelli-il-coraggio-e-la-forza.html
Ma intanto, girovagando per Google, ho trovato una bella sorpresa.
Non so chi sia il/la responsabile, indagherò.
Nel frattempo lo/la ringrazio.
Io concordo pienamente, e voi ?
http://www.recensionilibri.org/2013/06/ponte-del-lovo-di-maurizio-gelli-il-coraggio-e-la-forza.html
mercoledì 26 giugno 2013
Ponte del Lovo è stato partorito in camion e dove sennò... è in cabina che
la vita ti spreme. E poi, quando senti di essere arrivato, rinchiuso in una prigione... è li che ti giochi il tutto per
tutto....
Non
voglio raccontare delle vite che ho conosciuto... non mi
sembrerebbe nemmeno giusto... ognuno di noi non ha solo una sua
storia, ognuno di noi in qualche modo è leggenda...
E se un mattino voltandoti
allungherai una mano, troverai me.
E' quello che istintivamente
facciamo sempre
quando attraversiamo una strada trafficata.
Le nostre
mani si cercano e si trovano.
Senza bisogno di parole. Senza
bisogno di uno sguardo.
Perché io e te, insieme, siamo.
Non ci eravamo sbagliati.
Non ci eravamo sbagliati.
(c) Maurizio Gelli
...
Perché se per una strada gridi da solo sei un matto,
ma se si è in due a farlo, chi passa può pensare
che stiamo giocando
....
Perché se per una strada gridi da solo sei un matto,
ma se si è in due a farlo, chi passa può pensare
che stiamo giocando
....
martedì 25 giugno 2013
... Perchè la forza di un amore sta nella sua fragilità, nel suo incessante bisogno di piccole fatiche, di cose sempre nuove, di dubbi e di conferme; e, al tempo stesso, un amore è forte se della vita conosce il passo caldo e violento. La vita è forte e fragile nel suo continuo saliscendi, nelle innumerevoli traversate, nella sua fine annunciata.....
(c) Ponte del Lovo di Maurizio Gelli
lunedì 24 giugno 2013
Io
... sintetizzo in poche parole. Per stare nel mondo non rinuncio alla libertà di sentire ciò che nessuno può insegnarmi; il vero senso delle cose va oltre ed è lì che ho bisogno di guardare.
Di anni ne sono passati. [...] Quel bimbo ha perso i capelli, ha la barba e le ossa un po' rotte. Ma la sua indole vive, resiste e cerca.
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